Una tribuna critica e dialettica della cultura umanistica e scientifica

Il Veltro è una rivista scientifica interdisciplinare nata nel 1957 per volontà di Aldo Ferrabino e Vincenzo Cappelletti.  Si occupa della cultura umanistica italiana ed europea e del rapporto tra gli studi umanistici e le scienze. Tra i suoi campi di interesse figurano le relazioni con altri Paesi e culture. Segue una linea di approfondimenti storici e sviluppi culturali, con attenzione a tutto ciò che contribuisce alla formazione delle nuove generazioni e all’evolversi della società, al di sopra di stati e confini.

La rivista è classificata Fascia A ANVUR per l’Area 10 e come Rivista Scientifica per l’Area 11.

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Questo contributo offre una sintesi breve delle principali teorie del postumanesimo e del tran­sumanesimo, un ripercorrimento riflessivo e critico alla luce della tradizione classica, filosofica e religiosa. L’autore avanza la tesi che la dignità dell’uomo come persona dipende dalla sua dimensione interiore, che è una dimensione spirituale e filosofica, culturale ed etica. È del tutto indipendente dal discorso delle tecnologie e delle sue promesse.

This contribution offers a brief summary of the main theories of posthumanism and transhu­manism. It is a rejleaive and criticai review in the light of the classica, philosophical and re­ligious tradition. The author sustains that the digniry of the human being as a person depends on his internal dimension, which is a spiritual, philosophical, cultural and ethical dimension. It is completejy independent from the discourse concerning technologies and its promises.

L’articolo affronta la questione del postumano a partire da una prospettiva storica, antropolo­gica ed ermeneutica. Si evidenziano le specificità del dibattito attuale, le emergenze ontologiche del postumano, il ruolo heideggeriano della tecnica, la necessità di tornare all’asse costitutivo dell’essere umano ripercorso alla luce della fenomenologia, secondo un paradigma integrale del­la persona. Emergono le criticità nel confronto ermeneutico, ma anche l’auspicio a direzionare il progresso e la ricerca postumana verso un futuro non disumano.

This article addresses the question ef posthumanism starting from a historical, anthropological and hermeneutical perspeaive. The specificities of the current debate around the ontological emergencies ef the posthuman are highlighted· the Heideggerian role ef technology, the necessity to reaffirm the constitutive axis ef the human being, retraced in the light ef phenomenology, according to an integrai paradigm ef the person. Criticai issues emerge in the hermeneutic comparison, but also the hope ef direaing both, progress and posthuman research towards, a non-inhuman future.

Dopo aver descritto i tratti caratteristici del transumanesimo, che si è configurato negli ultimi trent’anni prevalentemente in ambiente anglosassone, si prende in considerazione il sottotitolo, cioè, il desiderio di superamento della contingenza umana e si esaminano le esperienze vissute che sono alla base di questo desiderio. Si nota, inoltre, che l’estensione senza fine della vita proposta dal transumanesimo, richiede l’utilizzo della fantasia, cioè, la creazione di un mondo che supera il piano esperienziale. Si tratta dell’assolutizzazione dell’umano dal punto di vista spazio-temporale che sigiustijica con la presenza in noi del divino, anche se è respinta. Le pro­poste teoriche del transumanesimo si presentano, pertanto, con una venatura cripto-religiosa. 

After the description of the main jèatures of the transumanismus, which develops itself in the fast thirry years in the English-speaking milieu, the subtitle is examined regarding the meaning of the Italian words “desiderio”: wish. What the human being really wishes is linked up with his/ her fast destination. One can note that in the ”new”post-humanistic description of human !ife without an end, requires the use of fantasy, that is the creation of a new world, far from the world in which we live. In such a way the human being is considered as something absolute, who will live far ever in our space and time and this “absolute” comes from the pres­ence of the Divine in us, even if it is not accepted. Therefore, in the transhumanistic theories there is the hidden-presence of a re!igious attitude.

Sorta come risultato del tentativo contemporaneo di ridefinizione della condizione umana, la riflessione postumana rappresenta un dibattito in corso, pensieri in cammino che si sviluppano in diversi movimenti e prospettive. Alla domanda antropologica: chi sono io? La risposta da condividere anche con il pensiero postumano è la visione dinamica dell’essere umano: l’identità, secondo gli ultimi studi (filosofici e scientifici) non è qualcosa di dato, ma è sempre il risultato di un ‘azione, in virtù della quale non si traccia una demarcazione definitiva, tra identico e diverso, tra interno ed esterno, tra proprio ed estraneo, tra amico e nemico. Ne deriva il rifiuto di ogni essenzialismo, e la disponibilità al nomadismo (senza eccedere), come ormai sostenuto da moltifilosofi e filosofe (Gehelen, Ricoeur, Braidotti etc.). 

Having arisen as a result ef the contemporary attempt to redefine the human condition, post­human rejlection represents an ongoing debate, thoughts on the move that develop into different movements and perspeaives. To the anthropological question: who am I? The answer to be shared also with posthuman thought is the 4Ynamic vision ef the human being: identity, according to the latest studies (philosophical as well as scientiftc) is not something given, but is alwqys the result of an action, in virtue of which no definitive demarcation is drawn between identical and different, between internal and external between one’s own and a stranger, between friend and enemy. The result is the rejection of any essentialism, and the availability far nomadism (without exceeding), as now supported by many philosophers (Gehelen, Ricoeur, Braidotti etc.).

Il contributo presenta la riflessione compiuta dall’ebraismo su una società in cui i mezzi efferti dalla tecnologia sembrano condurre a una nuova idea dell’uomo, concentrandosi sulla figura del Golem. Si prende in esame in esso la genesi di tale figura in età talmudica e le sue intepre­tazioni successive, fino a giungere all’età contemporanea. 

This paper considers the Jewish reflection on a society in which the means offered by technology seem to lead to a new idea of man. It focuses on the figure of the Golem and examines the genesis of this figure in the Talmudic age and its fallowing interpretations, up to the contem­porary age.

Li tecnologia ha trasformato l’umanità e il mondo contemporaneo. Qual è il suo impatto sull’islam? La fede islamica è cambiata nel contesto postumano? Il presente articolo intende rispondere a queste domande, concentrandosi sulla storia più recente dell’islam e sulle nuove ideologie islamiche apparse negli ultimi decenni. L’Afghanistan è la prima tappa dello studio, soprattutto per quanto riguarda l’epoca dei Talebani e la loro strana e disumana farma di islam. In secondo luogo, la Siria – che per secoli era stata il cuore dell’impero musulmano e un centro di produzione filosofica, artistica e scientifica – si è trasformata con l’arrivo dell’ISIS nel centro internazionale della Jihad, in cui bambini, donne e uomini sono stati uccisi senza pietà in nome di Dio. Infine, anche le carceri europee sono diventate celle per l’indottrinamento jihadista. Li ricerca attuale offre un panorama della nuova ideologia jihadista rispetto al fenomeno del postumano. 

Technology has tran.iformed humankind and the contemporary world. What is its impaa on islam? Has islamic faith changed in the post-human context? The present article aims to an­swer these questions, facusing on the most recent history ef islam and the new islamic ideologies that have appeared in the last few decades. Afghanistan is the ftrst step of the study, especially in the Taliban era and their strange and inhuman farm ef islam. Secondly, Syria – which had been the heart ef the Muslim empire far centuries and a centre of philosophical, artistic and scientific production – was transformed with the arrival of ISIS into the international centre of ]ihad, in which children, women and men were killed without merry in the name of God. Finally, European prisons also became cells far jihadist indoctrination. The aaual research offers a panorama of the new jihadist ideology with respea to the post-human phenomenon. 

Nella difficoltà di pensare alla legge come regola possibile dei rapporti po­stumani, il normativo, attraverso il metodo ermeneutico, può trovare nella direttiva giuridica un possibile percorso-guida. 

In the difficulty of thinking on Law as a possible rule of post-human rela­tionships, the normative can find a possible guiding path in legai directive through the hermeneutic method. 

La saldatura tra Postumanesimo e pensiero tecnico scientifico non è semplicemente un fatto osservabile e attestato, ma è anzitutto un tratto essenziale e costitutivo di questo movimento. In questo lavoro si analizzeranno le radici storiche e teoretiche di questa fusione insieme alle ripercussioni antropologiche che ne derivano. 

The connection between Posthumanism and Techno-Scientiftc thought is more than an observable fact, its rather a specific feature of Posthumanism itself, since it relies upon the very nature of this philosophy. In the present work this connection will be investigated in both its historical roots and theoretical premises together with the anthropological consequences entailed 

Il presente contributo effronta la possibile integrazione tra teoria della persona e postumanesi­ mo. Attraverso la teoria di Bernard S tiegler sul nesso originario tra umanità, tecnica e tempo­ralità e sull’intreccio tra l’oblio di Epimeteo che lascia l’uomo nudo e la hybris di Prometeo che gli procura il fuoco, si elabora la dipendenza originaria dalla tecnica che addirittura precede l’uomo attraverso l’accumulazione di esteriorizzazioni in linguaggi e documenti. Questo sfon­do spiega l’ambivalenza della tecnica come pharmakon che può essere curativo, ma anche di­ventare pervasivo e tossico generando regressione e mancata interiorizzazione dei contenuti che la tecnica esteriorizza. Questa prospettiva conduce ad una rivalutazione degli aspetti positivi del postumanesimo non come creazione di una nuova specie bionica, ma come potenziamento iper-umanistico dell’essere umano. Ne consegue l’integrazione con il personalismo all’interno di una teoria dell’ibrido integrato dove la virtuosità dell’ibridazione transumana si misura attraverso la funzionalità della polarità della tecnica alla polarità dell’umano nel processo di potenziamento e di trascendimento. 

The aim ef the paper is to address the issue of a possible integration between theory ef person and post-humanism. Trough the theory ef Bernard Stiegler about the origina! connection among human, technique and temporali!) and about the interplqy between the oblivion ef Epimetheus and the hybris of Prometheus, we outline the origina! defect ef human being and his dependence on the technique that precedes him with an amount ef externalizations like languages and documentali!). This background explains the ambivalence ef the technique as pharmakon that can recovery or at the same time be poison generating regression and missed interiorizations ef the externalizations. That conclusion leads to an evaluation ef the positive aspects ef post-humanism not referring the creation ef a new bionic species, but the hyper-humanistic enhancement ef human being. Thus the reconciliation between personalism and post-humanism is available within a theory of the integrated hybrid in which is valued the work of the polarity of technique toward the polarity of human in order to achieve the hyper-human transcendence.

  • NUMERO 3-4 ANNO LXVII

    LUGLIO - DICEMBRE 2023

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